Considerazioni : Cuore di Cane di Michail Bulgakov

Io sono quasi completamente estraneo alla letteratura russa, alla quale mi sto approcciando ultimamente con molta calma. In effetti non sapevo neanche dell’esistenza di opere fantascientifiche di autori russi. Anche per questo sono rimasto molto colpito quando ho scoperto dell’esistenza di “Cuore di Cane” di Michail Bulgakov. Sapevo poco di questo autore, lo conoscevo più che altro per sentito dire. Ma, venendo a noi, mi sono ritrovato tra le mani una storia davvero intrigante. Un incipit semplice di stampo fantascientifico utilizzato per costruire una storia pungente e grottesca. In “Cuore di Cane” Bulgakov sfrutta il soggetto della propria opera per la sua tagliente ma velata satira, utilizzando gli eventi del racconto per criticare la società Russa del tempo, la rivoluzione, lo stalinismo. Il tutto tramite una sottile ilarità geniale e soffusa, tipica dei geni non della risata quanto più del sorriso (in alcuni tratti non mi è sembrato azzardato il paragone con Woody Allen). E’ questo che avvertiamo per tutto il racconto, come se Bulgakov stesso fosse divertito dalla sua satira, dalle disgrazie che racconta. Ma egli non si limita a sbeffeggiare i “compagni” e le assurdità di una rivoluzione che non vuole tutti uguali ma tutti ugualmente poveri, si appresta a criticare anche l’animo umano in toto. La domanda che l’autore si pone è la seguente : chi è la vera bestia, l’uomo o il cane? Qual è il vero problema, che l’uomo abbia un cuore di cane o che il cane abbia un cuore da uomo? Mantenendo sempre un impianto meta teatrale, lo scrittore racconta di un essere a metà tra il cane e l’uomo, della metamorfosi dallo stato di natura a quello di compagno. Un racconto affascinante, divertente ed innovativo, capace di sorprendere, criticare e riflettere su temi di un certo peso con una leggerezza sorprendente.

Salvatore Vivenzio